L’Africa sta affrontando una grave crisi economica, sociale ed ambientale che provoca enormi movimenti di persone per lo più all’interno del continente. Tutto questo ci interpella a dare risposte sul campo, per creare alternative concrete, investendo in formazione a tutti i i livelli.
“A casa mia” esprime il desiderio profondo di ciascun essere umano, quello di trovare un posto in cui sentirsi a casa, dove vivere in pace.
Quasi una provocazione per riflettere sul destino di tanti che incontriamo ogni giorno in Africa, nel nostro prenderci cura della salute dei più fragili. Il destino di chi, con forza, ci chiede di potersi formare, di studiare per costruire il proprio futuro e avere un’occasione di crescita nella terra in cui è nato.
Un destino che troppe volte, specie nei Paesi più fragili, li costringe alla scelta durissima di migrare, per lo più nei Paesi vicini. I dati lo dimostrano: più dell’80% delle migrazioni è interna all’Africa.
E’ solo attraverso la formazione che possiamo migliorare le cose, perché uomini e professionisti competenti e motivati fanno la differenza. Lo scorso anno abbiamo formato oltre 3.000 operatori sanitari. Quest’anno vorremmo vincere la sfida di formarne 10.000.
Come puoi aiutare:
- con 40 euro: contributo per la formazione di un agente comunitario per lo screening della malnutrizione;
- con 80 euro: contributo alla formazione di un’ ostetrica o di un infermiere;
- con 100 euro: contributo per la formazione di un medico locale;
- con 200 euro: contributo per l’acquisto di strumenti didattici per il personale ospedaliero.
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